EDUCAZIONE SESSUALE 2.0
Oggi rispetto al passato, la scuola in quanto agenzia scolastica ha reso gli studenti dei soggetti attivi all’interno del processo formativo, organizzativo e didattico; i ragazzi sono spronati a diventare attori protagonisti del piano organizzativo e didattico all’interno della scuola, partecipando attivamente e consapevolmente alla creazione dei programmi pensati per loro. Pertanto il progetto qui esposto si propone di sostenere questa dinamica educativa rispettando i mutamenti sociali e tenendo conto del bisogno di presentare il tema della sessualità ai più giovani, includendo i rischi e i tranelli dei social network e più in generale del web, che ormai è diventato un campo preponderante nel panorama quotidiano degli adolescenti, campo che per l’appunto non si limita al piano ludico ma si è ormai trasformato in una fonte di apprendimento e di informazioni comune per i ragazzi.
Sono pochi i giovani che nel mondo ricevono una preparazione adeguata riguardo la loro vita sessuale. Molti di loro si avvicinano all’età adulta avendo a che fare con messaggi contraddittori e confusi sulla sessualità e sui rapporti tra i generi. Imbarazzo, silenzio e disapprovazione, non aiutano a discutere in maniera aperta di sessualità da parte degli adulti, inclusi i genitori e i docenti, proprio in quelle fasi della crescita personale in cui sarebbe necessario farlo. Parlare di questi temi in famiglia è in alcuni casi lasciato in una dimensione tacita, un sapere trasmesso per via informale, su base volontaria, a partire dalle esperienze personali di coetanei o genitori o tramite informazioni acquisite dai media e dai social, senza un’adeguata preparazione alle spalle. Invece, secondo il report dell’Unesco, c’è urgente bisogno di insegnare educazione sessuale, soprattutto tra i giovani dai 12 ai 24 anni.
Questo progetto è pensato nell’ottica di un’educazione alla sessualità intesa nel senso integrale del termine, ovvero un’educazione volta non solo alla riscoperta della propria fisicità, ma anche dell’emotività ad essa strettamente connessa. Il progetto tiene conto anche dell’analisi del continuum temporale e del contesto storico riguardante il cambiamento della sessualità: infatti in passato, i rischi maggiori erano legati alla trasmissione di malattie oppure a gravidanze indesiderate. Rischi notevoli e ovviamente ancora attuali da spiegare ai giovani, ma che rendono conto di un rapporto reale con l’altro; ad oggi invece i rischi sono molteplici, il primo è quello della sessualizzazione precoce dell’infanzia: la precoce esposizione a contenuti sessuali/pornografici risulta dannosa allo sviluppo, e le inchieste condotte sui giovani ci mostrano che più l’età si abbassa, più questi appaiono preoccupati e turbati.
Altro rischio è quello di una sessualizzazione dove le emozioni sessuali sono sempre più sganciate dalla fisicità, dalla presenza reale e corporea dell’altro, con una frammentazione che può favorire una oggettivazione sino alla mercificazione dei corpi, in particolare di quello femminile. Anche il cyberbullismo, fenomeno in forte crescita, è spesso un rischio: la diffusione incontrollata del materiale messo in rete, l’anonimità e l’indebolimento delle regole etiche nel web, l’assenza di limiti spazio-temporali rendono il bullismo elettronico molto più pesante e insidioso del bullismo “classico”. Sono sempre più numerosi i minori perseguitati via web tramite l’uso di loro immagini sessuali e la loro sofferenza psicologica è particolarmente intensa.
Per informazioni:
Dott.ssa Veronica Cicirelli
Psicologa, Psicosessuologa, Psicoterapeuta in formazione Gestalt Psicosociale.
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