App e Contratti Sessuali: come funzionano?

App e Contratti Sessuali:

come funzionano?

Anche la sessualità è ormai permeata dal web come tutti gli ambiti della nostra vita; da qualche tempo sono sbucate fuori diverse app che facilitano il sesso consensuale. Ma da dove nasce questa “necessità” di stipulare contratti on line per confermare che realmente si voglia fare sesso con un partner? Nasce da un fenomeno purtroppo comune in America: l’altissimo numero di violenze sessuali che si registrano ogni anno nei campus dei college statunitensi.

Le applicazioni sono state create per proteggere le relazioni sessuali attraverso un funzionamento molto semplice: dal proprio smartphone l’app mette in comunicazione persone che vogliono accordarsi sessualmente in modo consensuale, e nel “contratto” sono inserite anche le preferenze sessuali dei due utenti, includendo l’approvazione per foto e video. Per acconsentire basterà cliccare sulla relativa icona: cuoricino se si accettano le condizioni, croce se non si acconsente. Sarà anche possibile specificare per quanto tempo si intende dare il proprio consenso, un’ora, un mese,  un anno, a nostro piacimento.

Nel caso in cui si verificasse una violazione del contratto, l’app da la possibilità agli utenti, con un semplice clic su un pulsante, di cessare l’accordo e la conseguente cessazione del contratto. Secondo il sito web, gli utenti non dovranno preoccuparsi delle violazioni della privacy poiché tutte le conversazioni sono crittografate all’interno dell’app. L’ultima di queste app è  LegalFling (Fling in inglese significa avventura, storiella, quindi in questo caso un’avventura legale). «Con LegalFling diffondere filmati intimi è una violazione del contratto e intraprendere un procedimento giudiziario è piuttosto semplice», afferma il sito dell’app. «Ottenere il consenso esplicito ed esprimere ciò che si vuole e non si vuole fare prima del sesso dovrebbe essere la norma, ma in genere ciò non accade», «LegalFling è un modo divertente ma chiaro di stabilire le regole del gioco prima di giocare».

Ovviamene queste app hanno scatenato diverse polemiche e perplessità, tra cui: Il sito TheNextWeb presenta questa opinione: «Anziché strumenti utili a intraprendere una battaglia legale qualora si venga accusati di molestie sessuali – perché è di questo che LegalFling sembra trattarsi al momento -, sarebbe necessario incoraggiare maggiormente dialoghi e confronti riguardo a ciò a cui stiamo dando consenso, su ciò che ci piace fare a letto, e con chi». Il sito Gizmodo afferma: «Più che affrontare il tema di come stabilire il consenso sessuale, lo scopo di queste app sembra essere quello di tutelare gli utenti da eventuali azioni legali», Gizmodo osserva inoltre che i dirigenti delle aziende in questione siano tutti uomini.

Le domande stimolate da queste app sono davvero tante, le più comuni e spontanee sono: ma davvero le useremmo? Durante l’eccitazione del momento, poco prima dell’amplesso ci si ferma per firmare contratti e premere pulsanti di consenso sullo smartphone? E soprattutto hanno davvero un valore legale questi consensi di fronte alle aule di giustizia?  Il professore associato di Filosofia del diritto e di Informatica giuridica all’Università degli Studi Milano-Bicocca Andrea Rossetti afferma: “Sempre più spesso si cerca di sostituire con un software un compito che dovrebbe essere svolto dall’educazione”, “Molto spesso anche le istituzioni, invece di diffondere cultura si limitano a diffondere software: ma questo non basta, perché il software deve essere il risultato di un processo culturale. Non viceversa”.

I dubbi sono parecchi, in un mondo in cui da una parte è necessario trovare soluzioni per proteggere il consenso e il diritto alla sessualità e dall’altra sembra assurdo dover ricorrere ad un app per farlo. E’ importante lavorare alla base dei processi sociali per educare al rispetto dell’altro, all’avere riguardo del corpo e delle emozioni altrui, alla comunicazione e al dialogo, in una prospettiva di comunicazione sana e corretta.

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Per informazioni:
Dott.ssa Veronica Cicirelli – Psicologa, Psicosessuologa.
💌 veronica_cicirelli@hotmail.it
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